EVENTI ASSOCIATIVI
“ZES UNICA E SOSTENIBILITÀ”: Confimi Industria Bari e Confimi Industria Campania uniscono le forze per lo sviluppo del Sud Italia.
Mercoledì 13 settembre, presso il Palazzo dei Congressi della Fiera del Levante di Bari, si è tenuta la conferenza su “Zes & Sostenibilità; binomio vincente per la crescita del Sud Italia”, promossa da Confimi Industria Bari, in collaborazione con il Centro Studi Intrapresa e con la partecipazione di Confimi Industria Campania e la presenza di Manlio Guadagnuolo, Commissario del Governo per la ZES Adriatica Interregionale Puglia Molise.
“Non vogliamo favori, non vogliamo elemosine, non vogliamo soldi”, ha subito chiarito Alfonso Cialdella Presidente di Confimi Industria Bari e di Intrapresa nel suo intervento di apertura. “Non vogliamo essere criticati perché ci comportiamo da noiosi questuanti. Sappiamo fare da soli. Ma chiediamo che vengano realizzati i fattori di equilibrio per mettere le imprese d’Italia tutte alla pari. Chiediamo che il SUD possa fruire delle stesse condizioni che sono offerte in altre parti d’Italia. La competitività dielle nostre Imprese costa di più della stessa competitività realizzata da una azienda del Centro Nord. E ciò significa minori margini e maggiore fatica”.
“Sosteniamo con forza, ha proseguito Cialdella, che non è un problema di uomini, ma un problema di scenario strutturale. E’ lì che lo Stato deve intervenire: certo ci vorrà del tempo, ma bisogna cominciare. E’ il momento propizio e la ZES UNICA contiamo possa essere l’occasione giusta”.
È seguito l’intervento del Presidente di Confimi Industria Campania Luigi Carfora, il quale ha posto l’attenzione su tematiche cruciali per lo sviluppo delle zone interne della Campania. Le zone interne della Campania si trovano attualmente ad affrontare una sfida significativa, con la crescita dello spopolamento sia in termini di popolazione residente che di presenza d’aziende. In questo contesto, il Presidente Carfora ha ribadito l’importanza di un approccio strategico mirato al fine di stimolare la rinascita economica di queste regioni, sottolineando che le Zone Economiche Speciali (ZES) non rappresentano la panacea per tutti i mali.
Carfora ha dichiarato: “Nessun imprenditore di buonsenso investirebbe in regioni prive di servizi essenziali come infrastrutture stradali, energia, acqua, fognature e connettività digitale e per concludere dove, attualmente, manca anche la forza lavoro. Dobbiamo considerare attentamente se l’industrializzazione rappresenti la strada giusta per queste zone, o se invece dovremmo esplorare settori come l’agricoltura, la viticultura, l’enogastronomia e il turismo come valide alternative di sviluppo economico .”
Il Presidente ha invitato a adottare approcci più flessibili e innovativi per il rilancio delle regioni, evitando di replicare modelli economici che potrebbero non essere adatti al contesto locale.
Inoltre, ha ribadito l’importanza di applicare la misura delle Zone Economiche Speciali anche al recupero dei capannoni industriali dismessi, un aspetto spesso trascurato ma di grande rilevanza per l’ambiente e il benessere delle comunità locali.
Infine, il Presidente Carfora ha concluso: “In un’era in cui il riciclo e la sostenibilità sono imperativi, non possiamo permetterci di lasciare inutilizzati i capannoni industriali, quando abbiamo già terreni e capannoni industriali urbanizzati pronti per essere riattivati. È molto importante attuare soluzioni sostenibili con tempestività per assicurare un futuro prospero alle nostre regioni. Altrimenti, se ritardiamo o non affrontiamo questa sfida adeguatamente, la ZES unica, pensata per trasformare il destino del nostro territorio, potrebbe trasformarsi in un’arma a doppio taglio.
Riccardo Figliolia, Fondatore e Segretario Generale di Confimi Industria Bari e del Centro Studi Intrapresa, ha sottolineato: “Lo sviluppo del Sud dell’Italia deve essere alimentato dalle risorse endogene o non sarà sviluppo affatto!” La Zona Economica Speciale (ZES) Unica del Sud, proposta da Confimi Industria a Napoli lo scorso 7 luglio, è ora una realtà. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che il successo di una ZES Unica dipende dalla sua corretta progettazione e implementazione; altrimenti, potrebbe rivelarsi inefficace o persino controproducente. Quattro pilastri fondamentali sono indispensabili per costruire una crescita solida e sostenibile nel Mezzogiorno d’Italia: Fisco, Credito, Energia e Burocrazia. È cruciale che la nuova ZES affronti con successo queste quattro sfide, poiché rappresenterebbe un trampolino di lancio straordinario per l’economia delle regioni meridionali. Gli incentivi, spesso mirati alle multinazionali, non sono la chiave del successo. Ciò di cui le aziende meridionali hanno bisogno è una politica che semplifichi e alleggerisca gli oneri burocratici, liberando il potenziale delle energie economiche del Sud e evitando la creazione di nuovi apparati centralizzati.
Infine, il Commisssrio del Governo della ZES Adriatica, ing. Manlio Guadagnuolo ha dichiarato: “Nella ZES Adriatica stiamo dando valore alle imprese votate al miglioramento del proprio profilo ESG di sostenibilità ambientale, sociale e di buona gestione aziendale, in linea con l’Agenda Europea 2030 e con gli obiettivi di GASEZ, la Global Alliance of Special Economic Zones delle Nazioni Unite. In collaborazione con Intesa Sanpaolo, dal prossimo 2 ottobre avvieremo l’iniziativa “Road2ESG” rivolta alle imprese. Esempio concreto è quello di Fonderie De Riccardis, a cui ho rilasciato ad agosto un’Autorizzazione Unica per un investimento a Soleto di sostituzione di forni a metano con forni elettrici e creazione di un impianto fotovoltaico in grado di compensare i consumi di energia elettrica da fonti fossili: una vera e propria svolta green per un’industria metalmeccanica. Al contempo, in sinergia con il Politecnico di Bari, stiamo sviluppando la tematica dei Cantieri green ESG per le opere infrastrutturali.”
Le conclusioni sono state affidate a Canio Trione economista di riferimento di Confimi Industria Bari, Il quale ha ribadito la pericolosità delle Zes quali sono oggi in quanto favoriscono anche con risorse pubbliche fornite dal contribuente alcuni per lasciare nelle attuali difficoltà tutti gli altri. Circostanza aggravata dalla presenza delle mega compagnie internazionali che con la loro forza economica mettono fuori gioco le imprese locali. Infine ha sottolineato come sia ben curioso che il legislatore dopo essersi accorto degli effetti letali della burocrazia fiscale e amministrativa attuale non la sfrondi decisamente per le imprese minori ma la elimina a discrezione solo per le imprese targate “zes”.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “HR ESG ACCELERATOR”
Mercoledì 13 settembre, presso il Palazzo dei Congressi della Fiera del Levante di Bari, si è tenuta la conferenza sul tema “Zes & Sostenibilità: binomio vincente per la crescita del Sud Italia”, l’ incontro è stato anche l’occasione per presentare il progetto di ricerca HR ESG ACCELERATOR che Job Italia spa Agenzia per il Lavoro ha promosso in collaborazione con l’Università del Salento e il prof. Andrea Venturelli, con lo scopo di definire strumenti di indirizzo del capitale umano per le PMI che si accingono ad affrontare le sfide legate alla Sostenibilità.
Paola Scrimieri Sales HR Manager di Job Italia spa nel suo intervento ha evidenziato che : “Anche oggi ci ritroviamo con Confimi Industria Bari per promuovere iniziative indirizzate ad implementare processi di integrazione tra lo sviluppo economico e il mondo del lavoro. “In questo momento, ha proseguito la Scrimieri, diventa strategico creare nuove figure professionali legate alla sostenibilità e questo può costituire un punto di svolta per le piccole e medie imprese italiane, e meridionali in particolare, che si devono far trovare pronte ad affrontare l’ennesima sfida competitiva.”
Dal canto suo il prof. Venturelli nel suo intervento ha evidenziato come il valore della Sostenibilità si affermi non solo come fattore di vantaggio competitivo per le imprese, ma quale condizione necessaria per garantire la creazione di quello stesso valore nel continuità aziendale.
Il prof. Venturelli ha indicato poi la strada per le imprese pugliesi per traguardare gli obiettivi della Sostenibilità: orientare la pianificazione strategica, indirizzare la governance aziendale e gestire la Sostenibilità attraverso la formazione delle risorse umane.
In questo processo di velocissima evoluzione, secondo il prof. Venturelli, la ZES UNICA DEL SUD, avrà l’ulteriore cruciale compito di guidare le nostre aziende meridionali nella transizione verso l’imperativo dello sviluppo sostenibile, della rivoluzione dell’economia digitale e del cambiamento dei sistemi produttivi globali.
NORMATIVA
AGEVOLAZIONI BUONI CARBURANTE
Ad inizio 2023 è stata modificata la normativa riguardante il bonus carburante che ne ha previsto l’assoggettamento a contributi seppur esente fiscalmente, fino ad un massimo di 200 euro.
Tuttavia è bene ricordare che sono esenti da tasse e contributi altre opportunità.
Per il periodo d’imposta 2023, le aziende possono concedere beni e servizi, ergo anche i buoni benzina, fino al valore complessivo di 3.000,00 euro, esenti sia dal lato fiscale che contributivo, in favore dei dipendenti con figli a carico. Per i dipendenti senza figli a carico, invece, la soglia di esenzione è di 258,23 euro. Stante ciò, i datori di lavoro potrebbero erogare fino a 3.000 o 258,23 euro di buoni carburante al lavoratore. Inoltre le due agevolazioni (i 200 euro da una parte e i 3.000/258,23 euro dall’altra) sono cumulabili tra loro. I titoli consegnati danno il diritto a ricevere rifornimenti di carburante per l’autotrazione, come benzina, gasolio, Gpl e metano, nonché per la ricarica di veicoli elettrici, come chiarito dalle Agenzie delle Entrate a proposito del bonus carburante, con circolare n. 27/2022. Si ritiene che lo stesso valga anche per la soglia di esenzione di 3mila o 258,23 euro.
Il superamento delle soglie sopra menzionate comporta l’integrale tassazione delle erogazioni.
Entrambi gli incentivi possono essere offerti anche ad personam, volontariamente e senza necessità di preventivi accordi contrattuali, salvo che non ne sia prevista l’erogazione in sostituzione dei premi di risultato agevolati mediante sottoscrizione di contratti aziendali o territoriali.
L’agenzia delle Entrate ha chiarito a suo tempo che se il valore erogato del bonus carburante è superiore a 200 euro, lo stesso concorre interamente a formare il reddito pertanto è assoggettato per l’intero a tassazione ordinaria anche nel caso della conversione del premio in benefit (circolare 35/2022).
GUIDA AGLI INCENTIVI
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato recentemente una guida degli incentivi all’assunzione per fornire ai datori di lavoro una sintesi dei requisiti e condizioni di applicabilità degli tessi.
Gli incentivi presenti nella guida sono:
-Giovani under 36
-Giovani under 30
-Donne svantaggiate
-Over 50
-Decontribuzione sud
-Percettori misura di inclusione
-NEET
-Disabili
La guida è scaricabile gratuitamente al link: https://www.dottrinalavoro.it/wp-content/uploads/2023/09/ML-incentivi-allassunzione-2023.pdf
RIPESCAGGIO A PERIMETRO ESTESO NEI LICENZIAMENTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO
Le pronunce della Suprema Corte di Cassazione hanno espanso l’obbligo del datore di verificare prima di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo l’esistenza di altre posizioni libere in azienda per il lavoratore oggetto del licenziamento. Pena, l’illegittimità del recesso.
L’ultima sul punto è sentenza n. 12132/2023, in cui hanno esteso ai posti di lavoro di prossima liberazione i termini dell’istituto del ripescaggio. La Corte ha confermato che l’onere probatorio della mancata possibilità di “ripescaggio” deve essere assolto dal DdL, provando, ad esempio: che non esistono, al momento del licenziamento, posizioni analoghe a quella eliminata e che il lavoratore non ha prestato consenso alla prospettata possibilità di reimpiego in mansioni inferiori; che il lavoratore non aveva la capacità professionale richiesta per occupare una diversa posizione libera in azienda; che al momento del licenziamento i posti di lavoro residui erano stabilmente occupati e che dopo il licenziamento non è stata effettuata alcuna nuova assunzione a tempo indeterminato in qualifica simile a quella del lavoratore licenziato. Qualora l’azienda procedesse nel periodo post licenziamento a nuove assunzioni per mansioni equivalenti opererà una presunzione di illegittimità del licenziamento stesso.
La rigorosa prova della impossibilità di ricollocare il lavoratore ad altra posizione è sempre stata considerata una condizione di validità del licenziamento così intimato; i limiti dell’istituto, col tempo, si sono dilatati, tant’è che giurisprudenza di legittimità molto recente ha altresì affermato che la prospettazione relativa all’impossibilità di ricollocare il lavoratore deve essere data in modo chiaro allo stesso.
per approfondimenti clicca il link:
L'INTERVISTA
BCE, I TASSI, LE IMPRESE, LE FAMIGLIE
l'ntervistra di Bariseranews ad Alfonso Cialdella Presidente di Confimi Industria Bari
La giornata odierna non è nata sotto i migliori auspici.
Ci chiama Alfonso Cialdella, il Presidente territoriale di BA-BAT- FG di Confimi Industria, la Confederazione della Industria Manifatturiera Italiana e della Impresa Privata, con atteggiamento insofferente. Ci ha chiesto d’essere intervistato perché la BCE ha alzato i tassi e lui, da Presidente Confimi, voleva rilasciare delle dichiarazioni.
Ed ecco il dialogo che si è svolto al telefono.
D: Ci dica, Presidente, cosa è successo di così irritante?
R: La BCE, mortificando le speranze del tessuto produttivo, ha alzato ulteriormente i tassi. Di altri 25 punti.
D: Guardi che la BCE ha il compito specifico di monitorare e controllare l’inflazione. E’ sua competenza la politica monetaria che è indipendente dalle visioni politiche di qualunque colore e dai governi. A giugno, l’inflazione è del 5,3% su base annuale. Una inflazione così si mangia il potere di acquisto dei redditi.
R: Non c’è dubbio che l’inflazione eroda il potere d’acquisto. Ma siamo arrivati ad un livello dei tassi mai visto; addirittura del 4,5%. Un aumento parossistico in un brevissimo periodo temporale. Il costo del danaro è quasi allo stesso livello della inflazione. E non è finita qui: il tasso sui depositi presso la banca centrale è salito al 4%; quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%; il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%.
E’ un colpo alle reni del sistema produttivo ed è una ghigliottina sull’Italia. Con un debito pubblico stratosferico, alla inflazione si aggiunge il costo del denaro. Che succederà degli investimenti di Stato e dei privati? Che succederà del PNRR? Che succederà della manovra? Alle imprese, e a tutto il Paese, manca l’ossigeno.
D: Presidente, da una parte bisogna pur cominciare
R: E’ vero. Non possiamo fare come l’asino di Buridano che, indeciso fra il bere e il mangiare, finì al mattatoio.
Ma non possiamo nemmeno mangiare soltanto senza bere, o viceversa, perché la fine è sempre la stessa, il mattatoio, ma con maggior sofferenza.
L’economia non può, a mio parere, essere traguardata solo dal punto di vista monetario. E, poi, l’economia, non è un gommone che risponde subito ad un cambio di direzione: è invece come un transatlantico, risponde con lentezza.
Mi spiego: il cambio dei tassi influenza non solo il futuro ma anche il passato. Investimenti già fatti, come mutui , prestiti etc, già archiviati nel conto economico, subiscono pesanti contraccolpi perché le rate saltano, quasi raddoppiando, dopo dieci aggiustamenti al rialzo dei cambi.
Le famiglie vanno in difficoltà, le imprese soffocano, il potere d’acquisto è falcidiato, il futuro entra nella zona di rischio della infattibilità.
Non è solo quest’ultimo aggiustamento il problema. Ma è tutto il comportamento schizofrenico della BCE, che dopo aver inondato i pausi dell’Unione di moneta con tassi negativi, ora stringe di colpo il morso. Il cavallo impazzisce. Ci vuol tanto a capire? Prima inondo il mercato di concime per favorire la crescita, poi butto diserbante. Che logica c’é?
D: Anche la FED, la Banca Centrale Americana sta aumentando i tassi.
R: E’ vero. Sia FED che BCE hanno stampato moneta a gogò.
Ma le due economie, quella americana e quella europea, sono diverse.
Mentre l’inflazione americana nasce da fattori interni; quella europea nasce da fattori esterni.
Mentre in America si può intervenire con la politica monetaria, e gli effetti benefici si vedono perché il sistema risponde; in Europa la politica monetaria può avere solo scarsi risultati.
E gli effetti si vedono: il sistema risponde a fatica.
La stessa BCE ha indicato le previsioni della inflazione: al 5,6% nel 2023, al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. E dice anche che ciò è dipeso, in realtà, soprattutto dall’evoluzione dei prezzi dell’energia. Ma, e qui si rimane molto perplessi, dice anche, nel comunicato che “L’aumento odierno dei tassi di interesse riflette la valutazione del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari disponibili, delle dinamiche sottostanti dell’inflazione e della forza della trasmissione della politica monetaria”.
Quindi anche la BCE capisce che le cause della inflazione sono diverse in USA e in EU; che, da noi, la politica monetaria non risolve da sola il problema della inflazione; che i tempi di normalizzazione sono lunghi rispetto a quelli americani.
Ma allora, da dove viene la fregola di copiare la FED? Dove sono gli interventi politici a sostegno della politica monetaria? Sembra che qui si giochi, da burocrati da scrivania, con la pelle di una società, produttiva e civile, già in enorme difficoltà per questioni esterne come il costo della energia, la guerra, la chiusura di mercati profittevoli, l’asfissia monetaria, l’immigrazione.
Stiamo bruciando tutti inostri risparmi. Siamo amareggiati e preoccupati.
D: Comprendo benissimo il suo stato d’animo; e le difficoltà di condurre un’ azienda in uno scenari instabile e schizofrenico. Ma solo la consapevolezza di tutti può aiutare ad trovare percorsi fruttuosi e più agevoli. La ringraziamo di averci scelti per la sua esternazione.
Qui si è conclusa la telefonata, in verità, molto amara.
Il futuro non si presenta roseo, certamente in salita, ma bisogna, con tenacia, opporsi ad ogni deriva disgregatrice, individuare i veri fattori negativi, porvi rimedio il più presto possibile prima che sia troppo tardi.
WELFARE
GRANDI DIMISSIONI?
L’ampio ricorso alle dimissioni da contratti stabili nel 2021 e soprattutto 2022 appare non tanto come una fuga dal lavoro, quanto piuttosto un’aumentata mobilità spinta dalla ricerca di migliori condizioni di impiego, dalla remunerazione alla possibilità di conciliare l’occupazione con il tempo per sé e la propria famiglia.
Già il 2021 aveva registrato un avanzamento dei 14% sui pre-Covid. Ma il balzo dell’anno passato è stato il più ampio di sempre. La contemporaneità con il fenomeno americano della “Great Resignation” ha indotto molti a credere che l’Italia stesse sperimentando un’epoca dì nuova consapevolezza delle scelte lavorative, dopo il Covid. In parte è stato così, un cambiamento trainato dal “burnout” del 2020, l’esaurimento fisico ed emotivo di tanti lavoratori, la convivenza forzata con lockdown e dispositivi di protezione, la sperimentazione improvvisa e massiccia del telelavoro “mascherato” da smart working.
L’Inps fa chiarezza sul caso italiano delle “Great Resignation” Due terzi dei lavoratori a tempo indeterminato che nel 2022 si sono dimessi hanno cambiato impiego.
L’ultimo rapporto annuale dell’Inps presentato alla Camera il 13 settembre, rileva che nel 2022 si sono registrate 7,7 milioni di cessazioni di rapporti di lavoro. Sputando da tali dati i contratti scaduti, i licenziamenti e le risoluzioni consensuali, le dimissioni si attestano a 2,1 milioni. Analizzando più a fondo il dato, le dimissioni volontarie da contratti a tempo indeterminato sono 1 milione 184 mila, un record storico, ovvero il 26% in più rispetto al 2019.
Nella maggior parte dei casi, nel 2021 e 2022 abbiamo assistito a un “Great Reshuffle”, ovvero un grande riposizionamento in un mercato del lavoro in forte ripresa, la volontà di approfittare delle numerose opportunità aperte, di buste paga e condizioni migliori, quale fenomeno tutto sommato scontato durante fasi economiche di rimbalzo dopo depressioni e recessioni.
La riprova del rimescolamento, secondo Inps, viene dal tasso di ricollocazione dei dimissionari under 60 a tre mesi dalla chiusura volontaria dei loro contratto a tempo indeterminato. Il 66,9% avevano già un altro lavoro, 700 mila su poco più di un milione. Bisogna tenere presente che si tratta di una stima per difetto perché non vengono considerate le ricollocazioni come lavoratori autonomi né quelle dal quarto mese in poi.
Alcuni settori sono sopra il 70% di ricollocazione: metalmeccanico, costruzioni, trasporti, quali comparti sicuramente più dinamici della ripresa dopo la crisi pandemica. Ancora più interessante è notare come dei 700 mila ricollocati solo 400 mila sono passati ad un altro contratto permanente. Quindi il 43 % si è ricollocato con un contratto di lavoro precario. Nel 2023, dai primi dati Inps, siamo sotto i livelli dei 2022. Sicuramente l’economia sta entrando in una nuova fase. Non è più tempo di dimissioni, né grandi né piccole.
Avv. Marco de Feo
Partener Studio Associato de Feo Vulpis
CULTURA
ORIENTAMENTO. Educare alla complessità per costruire il futuro di Paola Parente edito da Hoepli
Cosa significa orientare e che cosa significa orientare oggi?
In un periodo storico caratterizzato da cambiamenti repentini e grandi incertezze, in cui sembra prevalere il disorientamento, il libro intende sollecitare una riflettere sul tema dell’orientamento per rimettere al centro la faticosa costruzione del passaggio tra il mondo della formazione e quello del lavoro e tra la crescita della persona e la realizzazione della risorsa umana. Nel descrivere il passaggio il libro esplicita i pericoli/punti di attenzione che compromettono il dialogo tra questi due mondi, definendo tre macro aree sulle quali riflettere per intervenire: il pericoli nascosti della relazione con il mondo (del lavoro), i pericolo nascosti del pensiero (spesso ci basiamo su miti, luoghi comuni, stereotipi, ecc.), i pericolo nascosti dell’azione (le nostre paure, la discontinuità, ecc.). Supportare il passaggio significa richiamare l’attenzione sull’impegno collettivo che deve necessariamente coinvolgere una pluralità di attori (famiglie, scuola, università, imprese, servizi per l’impiego, ecc.), che possono contribuire alla definizione di un processo di orientamento, considerato non come una serie di attività da realizzare ma come un accompagnamento continuo trasversale alle varie fasi di crescita personale e professionale, una non-materia che valorizza gli apprendimenti (formali e informali) costruendo le storie personali, la nostra unicità.
Un processo di orientamento nuovo muove da questa complessità ed apre, nel 4° capitolo, ad una riflessione sul mondo digitale, descritto non come un elenco di tecnologie ma come un ambiente che sta trasformando il nostro vivere, lavorare e pensare il futuro, un ambiente dove è importante ricontattare le qualità umane, quella parte di mondo che non cambierà mai e che sa immaginare tecnologie ancora più performanti senza trascurare gli aspetti etici. Le qualità umane rovesciano la presunzione di incompetenza siamo tutti in grado di “dare un senso ai dati, rendere semplici concetti complessi, amare”, ecc. (nel libro sono 10 e sono descritte), ci permettono di agire intenzionalmente e forniscono la base strutturale per combinare i saperi ed esprimere le competenze. Questa consapevolezza deve portarci a rimettere al centro le nostre qualità per guidare la capacità di discernimento che ci chiama a scelte complesse tra quello che cambia velocemente (le tecnologie) e quello che non cambia mai (la nostra umanità), in un equilibrio costante tra vita e lavoro, tra ricerca di soluzioni e costruzione di una visione, tra l’elaborazione dei nostri desideri e l’appagamento di fabbisogni indotti.
Il processo di orientamento descritto nel libro si basa sullo sviluppo di tre Mondi e su una metodologia flessibile che può essere adattata ai contesti, alle differenti età e tempi, per costruire strategie individuali e collettive. I Mondi sono: il Mondo dell’espressività: la capacità di esprimersi e di esprimere, per comprendere di sé e costruire la propria storia; il Mondo del possibile: la capacità di esplorare per apprendere a leggere il mondo (del lavoro), una riflessione analitica che parte dai dati per costruire informazioni; il Mondo del fattibile: la capacità di giungere ad una sintesi per compiere una scelta, l’elaborazione di una scelta consapevole che si basa su una “visione”: io nel mondo. Per realizzare questo percorso il libro riflette su tre aspetti importanti che ognuno di noi deve acquisire per attraversare e riattraversare i tre mondi: lo sviluppo di un orientamento maturo, che crea le singole storie, la nostra visibilità, il perché delle nostre scelte, il nostro divenire responsabili; l’attenzione alla capacità combinatoria, il lavoro della nostra memoria che combina e ricombina i saperi per fornire risposte competenti; la considerazione dell’approccio scientifico, con la logica dell'”essere scienziati”, per indagare, elaborare e mettere in dubbio quanto acquisito per continuare ad interrogarsi.
Sulla combinazione continua e su una visione che contiene un approccio scientifico, e per questo non scontato del futuro, che si svilupperà un orientamento maturo e si individueranno realtà e progetti che daranno senso alla ricerca del lavoro prossimo?
Breve presentazione personale
Paola Parente, da oltre 25 anni accompagna giovani e adulti in percorsi di orientamento per la valorizzazione delle risorse personali e professionali. Ha partecipato a molte ricerche e programmi operativi europei per la transizione al lavoro in contesti nazionali e internazionali. Ha collaborato con il professore Guy Le Boterf allo sviluppo delle competenze per l’innovazione continua nelle imprese. In collaborazione con scuole, Agenzie per il lavoro, Regioni, Comuni, Province, enti strumentali del Ministero del Lavoro, ha ideato e sviluppato percorsi di orientamento, bilancio, messa in trasparenza e certificazione delle competenze. Oggi il focus principale della sua attività è l’orientamento agli studi e al lavoro nel contesto delle trasformazioni tecnologie, con particolare attenzione al gender gap. E’ cofondatrice di QUIDD – Qualità Umane Innovazione Differenti Direzioni.
Prossimi appuntamenti
"ZES (UNICA): MANIFATTURA & LOGISTICA PER LO SVILUPPO DEL SUD ITALIA”Camera di Commercio di Lecce 29 settembre 2023 ore 9,30.
La ZES UNICA DEL SUD ITALIA sarà una scommessa vincente solo se diventerà un “turbo” nel motore della MANIFATTURA meridionale, troppo trascurata e svantaggiata rispetto a territori più attrezzati.
Le materie prime devono fare mille chilometri in più per arrivare alle aziende ubicate nel mezzogiorno e i loro manufatti devono fare altrettanti mille chilometri per raggiungere i mercati continentali di riferimento.
Solo una LOGISTICA, con infrastrutture e servizi adeguati, può consentire alle Imprese meridionali di superare questo gap in maniera vincente.
Di questo tema cruciale si parlerà nel seminario che si terrà il prossimo 29 settembre alle ore 9,30 presso la sede della Camera di Commercio di Lecce, promosso da Confimi Industria Bari e da Confimi Industria Lecce in collaborazione con i Propeller Clubs di Bari, Brindisi, Taranto e Roma e il patrocinio dell’Ordine dei Commercialisti di Lecce.
Nel corso dell’incontro verrà presentato il DECALOGO della ZES UNICA , curato da Intrapresa il Centro Studi promosso da Confimi Industria Bari.