MERCATO MONDIALE dell'ARTE 2023
Questa NEWSLETTER DI ECONOMIA nasce da un’idea di Intrapresa Centro Studi di Confimi Industria Bari Bat Foggia ed è scritta da Emilio Meneghella. Si legge in tre minuti e racconta del mercato mondiale dell’ARTE nel 2023.
Puntuale come ogni anno Art Basel ed UBS ci consegnano un corposo report sul mercato mondiale dell’arte nell’anno 2023 (The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting in 2023). Credo siano con questa giunti alla X edizione. Durante il 2023, va detto, l’andamento della economia ha sciorinato ogni bizzarria. Mai dalla crisi finanziaria del 2008, abbiamo dovuto piegare, allungare, curvare o addirittura infrangere modelli tradizionali per capire e prevedere come nel mondo le persone fanno business.
Il lavoro riporta le interessanti elaborazioni delle interviste di quasi 3.000 persone in 11 mercati nel 2023. La ricerca, che scava più a fondo che mai nella psiche del collezionismo, racconta e ne riesamina le realtà in un ambiente economico in continua evoluzione ad un ritmo senza precedenti ed esplora le motivazioni che legano i collezionisti alle loro passioni. Sonda i mercati di acquisto, gli atteggiamenti verso il rischio, la finanza ed altro ancora.
Tutto questo riconosce il ruolo critico che i collezionisti svolgono ed il loro impegno instancabile verso gli artisti e l’industria della produzione di opere d’arte. Forse perché il collezionismo di oggetti d’arte va al di là si del semplice atto di acquisizione ed esprime la natura fondamentale dello spirito e dell’identità umana. La gestione di una collezione d’arte può variare in base alla strategia personale e all’esperienza, ma alla prova del tempo la ricerca della qualità prevale.
“Art enables us to find ourselves and lose ourselves at the same time.” (Thomas Merton, American Trappist monk, writer, theologian, mystic, poet, social activist and scholar of comparative religion). Buona lettura!
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Newsletter – Maggio 2024
Acquisti
La quota di collezionisti più comunemente focalizzati sull’acquisto di opere d’arte al prezzo (unitario) di oltre 1 milione di dollari è scesa sostanzialmente dal 12% nel 2021 al 4% nel 2022. C’è stata una certa ripresa di acquisti a prezzi più elevati nella prima metà del 2023 (9%) tuttavia, anche con questo aumento, i livelli al di sotto di quelli del 2021 e degli anni precedenti indicano cautela e un high-end sempre più sottile.
L’apporto dell’arte alla composizione media dei portafogli patrimoniali dei collezionisti HNW (High-Net-Worth individual) è scesa al 19% nel 2023, da un picco del 24% nel 2022. Ciò è potenzialmente indicativo di un approccio più cauto, con una maggiore attenzione alle attività finanziarie più liquide, o della minore propensione a spendere per investimenti “illiquidi” rispetto agli anni precedenti. La dimensione della dotazione di arte aumenta in parallelo alla ricchezza del collezionista. Si va da una media del 15% per patrimoni inferiori a 5 milioni di dollari sino a quasi il 30% per i collezionisti UHNW (Ultra-High-Net-Worth individual) con patrimonio di oltre 50 milioni di dollari.
Canali di acquisto
La ripesa degli acquisti fatti di persona è proseguita nel 2023. L’86% dei collezionisti HNW ha acquistato da un commerciante e, di questi, l’84% ha acquistato di persona in una galleria (dato in aumento rispetto al 73% del 2022). Il 58% ha effettuato un acquisto in una fiera d’arte (in calo rispetto al 2022, ma comunque superiore al 2021). Le aste sono state il canale di vendita più utilizzato dai collezionisti, con circa tre quarti degli intervistati che ha acquistato all’asta nella prima metà del 2023.
Non c’è stato un significativo allargamento dell’attenzione verso nuove gallerie da parte dei collezionisti. Questi effettuato i loro acquisti in maniera stabile da mercanti già conosciuti. Se l’avversione al rischio può essere un fattore di peso rilevante, la tendenza a rimanere con gallerie precedentemente testate può anche indicare il successo di alcune aziende nel riuscire a mantenere una base stabile di collezionisti.
Perché si acquista arte
Le opere d’arte vengono acquistate per il piacere personale (37% dei collezionisti). Le motivazioni economiche seguono al 28%, mentre le relazioni, comprese le motivazioni sociali e di rete, sono classificate al terzo posto (14%).
Nonostante pochi collezionisti amino definirsi “investitori”, nella realtà dei fatti molti di essi fanno attivamente trading con le loro collezioni: poco meno della metà ha rivenduto opere della propria collezione, con una buona percentuale (39%) che ha dichiarato un periodo medio di rivendita di tre anni.
Il 43% dei collezionisti HNW ha fatto ricorso a crediti o prestiti per finanziare l’acquisto di opere d’arte (sono stati invece il 30% nel 2022), finanziando a debito in media quasi un terzo delle loro collezioni.
Arte digitale
Nel 2023 la quota di spesa in arte digitale è stata solo il 3% della spesa totale dei collezionisti HNW. Per essi le opere d’arte digitali costituiscono l’8% delle loro collezioni, in calo dal 15% nel 2022. A questo calo si affiancano tendenze in linea sulle piattaforme NFT. A metà 2023, le vendite di NFT legate all’arte era sceso al livello più basso dal gennaio 2021.
I collezionisti della generazione X (ovvero i nati nel periodo 1965-1984) nel 2023 hanno speso di più rispetto ai più giovani, arrivando a sostenere il prezzo medio di 145.000 dollari contro quello di 108.000 dollari dei millennials (i nati tra il 1981 ed il 1996). Questi ultimi spendono soprattutto in sculture, installazioni, fotografie, film e video art. Infine i collezionisti della generazione Z (nati tra la fine degli anni 90 ed il 2010) hanno sostenuto mediamente una spesa più elevata per le stampe e per l’arte digitale, indicandoci che questi prodotti potrebbero rivelarsi gli strumenti di accesso al mercato dell’arte per i collezionisti più giovani.
C’era questo, c’era quello
La famiglia dei collezionisti HNW nel 2023 ha adottato maggiore selettività nel frequentare presentazioni ed altri eventi legati all’arte. La media è stata di 32 eventi presenziati, rispetto agli oltre quaranta del 2019. Meno penalizzate sono state gallerie, fiere e gli studi privati degli artisti. Viceversa, hanno perso appeal le biennali e gli altri festival connotati dalla rilevanza delle loro dimensioni.
Prevedibilmente nel 2024 in corso la maggior parte dei collezionisti (92%) continueranno a partecipare ad eventi correlati all’arte, con la stessa frequenza del passato (43%) o più intensamente che nel 2023 (49%).
Questa newsletter è scritta da Emilio Meneghella per Intrapresa Centro Studi di Confimi In
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