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Maggio 2024 Numero 1
Confimi Industria ha partecipato mercoledì 8 maggio u.s. presso la Farnesina al Forum di Dialogo imprenditoriale Italia-Africa
coordinato dal Ministero degli Affari Esteri con il supporto dell’Agenzia ICE. Questa iniziativa si inserisce negli obiettivi più ampi del
Piano Mattei. Il primo forum di dialogo presieduta da Antonio Tajani e da Hanan Morsy(UNECA). Il Forum è stato organizzato con
l’obiettivo di approfondire la collaborazione nei settori della transizione energetica e digitale, della manifattura, della mobilità
sostenibile e dell’agroalimentare con il coinvolgimento delle banche multilaterali di sviluppo e delle agenzie del Sistema Italia.
Transizione energetica e digitale: l’Africa soffre di gravi carenze energetiche.nazionali ed esteri ha confermato che il Nepal è
una destinazione attraente per gli investimenti, come peraltro ha affermato l’amministratore delegato di Investment Board Nepal
(IBN), Sushil Bhatta. Agroindustria: la vasta disponibilità di terre fertili e risorse naturale investe l’Africa di un enorme potenziale
agricolo. Meccanica strumentale: lo sviluppo dell’industria manifatturiera è ritenuto un vettore decisivo per la crescita economica
dei Paesi africani. Mobilità sostenibile: la rapida crescita demografica, l’urbanizzazione e la crescente motorizzazione porteranno
inevitabilmente a un incremento delle emissioni di gas serra, del traffico e dell’inquinamento. Nelle prossime settimane verranno
forniti ulteriori dettagli operativi sulle modalità di coinvolgimento di CONFIMI alle opportunità che scaturiranno. dea
L’export italiano nel 2024 si prospetta in crescita moderata, con una stima del +2,1%. Germania, Stati Uniti, Francia e Cina rimangono mercati chiave per l’export italiano, consolidando la loro posizione di partner commerciali strategici.
Tuttavia, nuove frontiere si aprono nei Paesi del Golfo, in America Latina e in India, aree con un elevato potenziale di crescita e una domanda crescente di prodotti italiani.
I rapporti economici tra Cina e Paesi ASEAN si sono rafforzati molto negli ultimi anni. Le scelte di politica economica di tali Paesi ed i Free Trade Agreements attualmente in vigore hanno iniziato a dare alla macroregione asiatica le sembianze di un mercato comune aprendo alle aziende italiane nuove opportunità di business sia in approvvigionamento, sia come mercato di destinazione.
La complementarità delle economie della Cina, del Vietnam e dell’Indonesia, in particolare, rende l’analisi di questi Paesi e delle opportunità che essi offrono alle aziende italiane particolarmente interessante. Le politiche di buon vicinato sono diventate la priorità del governo cinese per gli anni a venire. Per aggirare l’isolamento diplomatico tentato da Washington, Xi Jinping si è concentrato sul rafforzamento dei legami economici con i Paesi del Sud-Est asiatico, oggi la più importante rampa di lancio per la proiezione globale della Cina. Ne è la conferma la recente visita del Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in Myanmar, Indonesia, Brunei e Filippine. Durante questo mini tour dell’ASEAN, Wang Yi, ha ribadito più volte l’importanza di una cooperazione rafforzata nell’Indo-pacifico, rivolta al superamento dell’emergenza sanitaria ma soprattutto al coordinamento con la Belt and Road Initiative (BRI), l’imponente iniziativa cinese destinata a migliorare i collegamenti infrastrutturali con l’Eurasia.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato un accordo bilaterale con il presidente della Tunisia Kais Saied.
Diversi i punti toccati dal documento, dalla ricerca scientifica alle opportunità delle PMI, fino alla questione dei migranti irregolari.
L’espressione è stata scelta dal governo di Giorgia Meloni per sintetizzare un piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati africani, un piano energetico e sociale per il continente che richiama il nome dell’ex presidente Eni scomparso nel 1962. Di Mattei si vuole emulare l’approccio “non predatorio” nei confronti dell’Africa da parte europea, volto alla promozione di uno sviluppo sostenibile e duraturo.
L’espressione è stata scelta dal governo di Giorgia Meloni per sintetizzare un piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati africani, un piano energetico e sociale per il continente che richiama il nome dell’ex presidente Eni scomparso nel 1962. Di Mattei si vuole emulare l’approccio “non predatorio” nei confronti dell’Africa da parte europea, volto alla promozione di uno sviluppo sostenibile e duraturo.
Da un’idea di Intrapresa Centro Studi di Confimi Impresa Bari.
Coordinamento editoriale a cura di Riccardo Figliolia, Carlo Barone, Fabio Spilotros